Dibattiti del 1982….

Non so perchè ma in questi giorni di campagna referendaria, mi è sovvenuto in mente questo episodio…. Chi come me viaggiava sui mezzi pubblici a Torino nel 1981-82, si ricorderà del clamore della “riforma Rolando” : in un weekend, anzi in una notte di sabato, furono cambiati tutti i percorsi, tutta la rete di bus e tram a Torino. Ricordo le polemiche preventive sulle radio e TV private dell’epoca… Invece tutto andò benissimo con una precisione subalpina. L’unico cosa che non avvene fu la cosidetta metropolitana leggera” che si rivelò inattuabile… Ma ancora ora oggi le linee 2,3,4 e 5 sono lì piu o meno sullo stesso percorso…. E la linea 1 oggi è diventata la metropolitana “vera”,,,

Torino vuole rimanere indietro

Leggo che a Torino l’amministrazione non vuole piu fare il sottopasso in corso Grosseto (già finanziato con soldi dello stato) , tenendo in piedi quell’obbrobrio di cavalcavia. Ma sopratutto lasciando Torino l’unica città al mondo in cui l’aeroporto non è collegato al centro città da una veloce ferrovia . Evidente che i tassisti torinesi devono continuare a salassarti … I voti della destra sono preziosi

Intanto a Barcellona con 4 euro e cinquanta si va da qualuqnue parte dlela città all’aereoporto con la metropolitana.

E a Roma:

http://www.trenitalia.com/tcom/Informazioni/In-treno-da-Roma-all’aeroporto-Leonardo-da-Vinci

Prevenzione sismica: siamo sinceri….

Diciamocelo chiaramente e cinicamente : adesso tutti a dire che bisogna mettere in sicurezza milioni di edifici,. ma non si farà nulla. Perché le case private sono private. Ed è economicamente faticoso mantenerle, figuriamoci spendere decine di migliaia di euro per fare dei tacconi pseudo-antisismici di cui non avrai mai nessuna garanzia e l’unica verifica può essere la “prova del fiammifero”. Se molti non spendono per il risparmio energetico, perché il ritorno è a tempi troppo lunghi ed i costi superiore i risparmi può avere, figuriamoci per qualcosa che spesso è metà tra la fantascienza e la pia illusione.
E diciamolo chiaramente tra 5 anni al prossimo terremoto sarà di nuovo uguale: case ultracentenarie che crolleranno sulla testa degli abitanti , e così a quello dopo e a quello dopo ancora e ancora e ancora… Perchè l’unico modo per mettere in sicurezza è spianare tutto , ma proprio tutto e ricostruire…. Ma nessuno lo farà.

A Piscina invece ci facciamo una squadra di calcio

commissione ediliziaA Vigone hanno capito che la commissione edilizia serve a poco, rallenta solo le pratiche ed è un doppione inutile dei tecnici pagati dai cittadini. Tecnici che sono responsabili dei loro atti anche senza il parere di chi svolge l’attività di fare gli stesis progetti che poi vengono presentati. Non c’è bisogno di chiedere il parere di professionisti che spesso sono quelli che hanno fatto i progetti …

A Piscina credo sia ancora composta da 12 persone (stranamente ed in barba alla trasparenza, non c’è traccia della sua composizone nel sito comunale)

Fonte: “Eco del chisone” di questa settimana a cui rimando per l’articolo completo.

Ai vigili del comune di torino

Spett. COMANDANTE DEI VIGILI URBANI DI TORINO

p.c. Assessore al bilancio del comune di Torino

p.c Sig, Sindaco del comune di Torino

Trovo in buca un foglietto del postino, che mi dice che Martedì ha cercato di consegnarmi un atto giudiziario. E’ scritto che l’atto sarà depositato ald ufficio con orario solo mattutino dalle 13,00 del giorno dopo (dunque NON devo correre alla posta la mattina dopo). Giovedì vado a ritirare la multa. Una piccola infrazione senza decurtazione dei punti.

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Ma esistevano i no-mole ?

Nel 1887 quarantasette intellettuali tra cui Guy de Maupassant e Alexandre Dumas figlio – accolsero con orrore in una lettera quella «torre Eiffel, disonore di Parigi…. vertiginosamente ridicola che sovrasta Parigi come l’oscura e gigantesca ciminiera di una fabbrica che tutto schiaccia sotto la sua barbara Mole»


Ora Paolo Hutter, leader dei “No-Grat”, potrà essere o meno contento del paragone con questi illustri scrittori, che usavano parole altrettanto troppo catastrofiche dei moderni “rendering” (ma chiamarli “fotomontaggi” fa provinciale ?) .
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