Visito rapidamente, un tardo pomerigio il cimitero di Piscina, per portare un saluto a mio padre. E non posso esimermi da fare un giro per ricordare le ormai tante persone conosciute che li sono sepolte.

Indipendetemente da quello che si possa credere sulla religione e sulla morte, è indubbio che chiunque giri per il cimitero di Piscina, possa ricordare fatti, storie legate alle persone che sono state la storia di questa comunità. Nel bene e nel male.

E c’è poco da dire: oggi il cimitero di Piscina è assai accogliente. Piccole ma continue migliorie lo hanno reso più accogliente .

Tempi e sensibilità diverse da quando il compianto Luciano Calvetto era costretto a portare in consiglio comunale i problemi della pericolosità della pavimeantazione e la maggioranza di allora cercava di negare. Quelle piastrelle sono state sostituite dopo una lunga attesa. E finalmente ci sono dei servizi igienici degno di questo nome.

Insomma un luogo ben tenuto e che ispira serenità.

Se da un lato abbiamo chi è troppo incline alle parate e alle manifestazioni autocelebrative come la carama “mamma di tutti noi”, dall’altro nella amministrazione comunale di Piscina vi è certamente chi lavora in modo serio e molto più silenzioso.

C’è chi fa, fa fare e non ama le parate. Ma i risultati si vedono (e non solo lì) ed è giusto che gli si renda merito. Raramente, vedrete il vicesindaco in parata se non ne è obbligato e con toni abbastanza di” basso profilo”.

Bisogna dare merito che come assessore ai lavori pubblici e al cimitero ha lavorato bene.

Quanta differenza con l’aria fritta sempre in bocca a qualche altro membro della giunta (azz che delusione alcuni di loro), alle sparate tipo “sono orgogliosa di essere il vostro sindaco“…alla falsa modestia “non voglio essere ringraziata ma io faccio questo, faccio quello” ripetuto dieci volte in mezz’ora

E non solo per il cimitero, anche la Piazza finalmente ha la demarcazione dei parcheggi. Piccole cose, che altrove erano state fatte molti anni prima. Serio lavoro senza proclami e senza parate. Abbandonando la politica dei grandi annunci come avvenne per il disconosciuto e accantonato piano del traffico del 2007.

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