Notte prima degli esami

Trent’anni fa in questi giorni, preparavo gli esami di maturità.

Era una calda estate e per questo motivo, ma anche pr favorire la concentrazione, studiavo di notte.

Non c’era internet, le TV non trasmettevano quasi mai di notte.

Con in sottofondo qualche stazione radio mi barcamenavo tra Manzoni e il circuito a transistor a collettore comune, tra una poesia del Carducci e un amplificatore operazionale.

La mia giornata cominciava a mezzogiorno direttamente col pranzo, quindi seguiva un pomeriggio di studio, cena, un paio d’ore ai campi da tennis allora in Via Grosso Campana , per tornare a casa, un colpo di telefono a Patty, l’amica del cuore , anch’essa in preparazione della matura,  prepararmi il bricco del te che avrebbe corroborato lo studio notturno insieme al fido pacchetto di “Phillip Morris” (in realtà tre “cicche”  bastavano per tutta la notte)..

Bei tempi, tutto sembrava facile e complesso al tempo stesso, eravamo un paese ricco e non lo sapevamo..

Scoprii la canzone dopo, ma il clima era proprio  quello descritto da questa canzone…

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