Commenti alle elezioni europee

Il travolgente successo del PD e di Renzi alle Europee ma soprattutto il passo falso del movimento 5 stelle dovranno insegnare molto a quest’ultimo.
Ho parlato di passo falso e non di flop o tracollo. Sarebbe ingeneroso per un partito che è passato dal 24% al 21%. Tracollo sarebbe stato un calo al 10-15%. Ingeneroso considerando che 5 anni fa questo movimento non era neppure presente alle europee.
In realtà il clamore di questo, ripeto, brutto passo falso,  nasce dai tomi usati dal suo leader-proprietario Beppe Grillo.
Il primo movimento nella storia con il logo di un marchio commerciale nel simbolo (www.beppegrillo.it) ha sbagliato tutto. Se tutto poteva essere sbagliato, loro lo hanno fatto. Ed è un peccato perché un movimento con il 20-25% , al suo interno ha certamente molti ingenui che si credono fenomeni, ma anche delle persone con elevata potenzialità.

  1. Sbagliata la strategia parlamentare dopo il voto del 25 febbraio 2013, soprattutto dopo l’ascesa al governo di Renzi. Sbagliato votare contro a qualunque legge, anche quelle che in parte recepivano le sue istanze.  Sbagliato cercare di porsi di traverso, con gazzarre parlamentari di ogni genere.  In certe occasioni , meglio avrebbero fatto se non a votare le proposte della maggioranza quantomeno ad astenersi, cogliendo l’occasione per sottolineare che la scelta pur nella direzione giusta era incompleta.  Se voti contro il ridimensionamento delle provincie perché lo giudici insufficiente, contro il tetto agli stipendi ai super manager perché lo giudici insufficiente, prima o poi la gente pensa che tu in realtà sia li solo per far finta di voler cambiare le cose.
  2. Sbagliato aver cacciato dal movimento alla prima occasione di dissenso, i propri parlamentari, soprattutto tra i senatori, che essendo tutti over-40 e quindi più esperti della vita, forse avevano mediamente una visione più matura, equilibrata  della vita e della società. Realtà nella quale non c’è solo il bianco e nero, ma una sfumatura di grigi enorme. Vien da pensare che sperassero che questi senatori cacciati, si gettassero nelle braccia del PD. Bravi questi a tenere i nervi saldi e rimanere all’opposizione e bravo Renzi a non aver cercato di fare una controproducente campagna acquisti. Discorso analoga per il sindaco di Parma, Pizzarotti (persona peraltro molto seria ed equilibrata, va riconosciuto), scaricato  dal “conducator”. Sbagliato andare alle consultazioni con Renzi e trasformale in un narcisistico show.
  3. Sbagliate le scene viste il 25 aprile e il primo maggio, con i grillini in prima fila con cobas e autonomi a intimidire chi aveva il solo torto di commemorare la liberazione o sfilare per la festa del lavoro con una bandiera dell’odiato PD. Sono cose che hanno fatto aprire gli occhi a molta gente. Molto più di quanto non si creda.
  4. Sbagliata la premessa e le aspettative di questa campagna elettorale. Grillo e Casaleggio l’anno messa troppo dura, pensando di poter scatenare un referendum contro il governo e di poter sbancare tutto. Strategia che sarebbe andata bene se al governo ci fosse ancora stato Letta o Monti. Meglio sarebbe stato se avessero semplicemente puntato a consolidare il risultato del 2013, senza spacconate puerili tipo “vinciamo noi”, se avessero veramente parlato di Europa, di un impegno per dare una svolta nel parlamento europeo. In più non hanno pensato ad una exit-strategy. nel caso di insuccesso. 21% anziché 24% non costituirebbe un tracollo. Avrebbero potuto esultare dicendo di essere passi in Europa da 0 a 21. Invece così hanno perso tutto, non avendo avuto la giusta pazienza.
  5. Sbagliata la strategia comunicativa: urlare insulti a destra e sinistra, peraltro ripetendo le battute di Berlusconi (sul fondoschiena della Merkel, su campi di concentramento riferendosi a Schultz) ha finito per spaventare la gente, senza riuscire a spiegare cosa avrebbero voluto fare. Peggio ancor ala frase “io sono oltre Hitler” e l’evocazione della vivisezione su un povero cane.
  6. Sbagliato pensare che gli italiani possano seguirti a lungo ed ogni volta in modo maggiore solo aumentando il livello delle urla.  Gli Italiani non hanno mai votato questi urlatori. Neanche Mussolini, che non vinse mai una vera elezione (nel 1924 le vinse solo grazie all’alleanza coi liberali e ai brogli). Preferiscono le persone pragmatiche che parlavano in modo diretto ma sottovoce: De Gasperi, Fanfani, Berlinguer, Prodi, perfino Berlusconi. Vogliono gente che ti spieghi le cose, non che urli sputando come un ossesso.
  7. Sbagliato insultare e definire deficienti coloro che non intendono votarti e ti fanno notare che forse non è come dici tu.

Poi potremmo ancora parlare di una posizione ambigua sull’euro (molto più chiara la posizione di Renzi e Berlusconi che auspicano una revisione della politica monetaria… leggi svalutazione… leggi immissione di denaro fresco come affetto dalla FED americana.) e di altre cose.
Ma ricordiamo che abbiamo di fronte un gruppo di spalleggiatori dell’ex-comico che crede alle sirene, alle scie chimiche, al chip sottopelle, che pensa che Wikipedia, sia la realtà assoluta, che crede che la vita reale sia internet e facebook, che invece sono solo strumenti per una comunicazione superficiale.
Saprà il cinquestelle cambiare  strategia ?
Io non credo.

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