Un calcio diverso, anche meno ipocrita

Amavo molto di piu’ il calcio una volta che non oggi. Perchè riuscivi a “starci dietro”. Non giocandosi tutti i giorni ed essendo sacro il calendario che prevedeva partite di campionato solo la domenica pomeriggio e di coppa il mercoledì sera, era facile temersi informarti e non perdersi la partitra.

Seguire il calcio era un piacere non un lavoro.

Ma nel calcio di oggi, una delle cose che trovo piu’ ipocrita è il fatto che i giocatori che cambiano squadra per guadagnare un milione di euro in piu’ (quando già prendono quanto 100 operai non guadagnerebbero in una vita), non esultino quando segnano alla loro ex squadra, che hanno lasciato solo per questioni soldi.

Una vera ipocrisia. Vedendone uno recentemente mi è venuto in mente un episodio dimenticato di un calcio diverso.

Negli anni ’80 tra le stelle del calcio italiano c’era un certo Roberto Pruzzo. E’ riduttivo definire “un certo un giocatore che in 12 anni alal Roma fece oltre 130 gol e vinse uno scudetto e tre classifiche cannonieri,

Una vera bandiera per la Roma e per i suoi tifosi. Ma anche le bandiere ad un certo punto si ammainano. Pruzzo, forse alal ricerca di una società che gli affidasse dopo la fine della carriera sul campo, un ruolo dirigenziale, va a terminare la carriera alla Fiorentina non ancora acquistata da Cecchi Gori. Una annata per lui deludente, un campionato con poche presenze e senza gol, ma che ha un clamoroso epilogo

La “viola” termina il campionato al sesto posto. e deve disputare uno spareggio per l’ammissione alla Coppa Uefa con un’altra squadra terminata a pari punti. Proprio la Roma in cui Pruzzo è stato un mito. Si gioca a Perugia il 30 giugno 1989.

Si giuoca di venerdì. A soli cinque giorni dalla fine del campionato. Una partita organizzata in fretta e furia. Non si puo’ posticipare al sabato o alla domenica, perchè i contratti dei giocatori (e le assicurzioni) scadono il 30 giugno stesso che è anche la data per comunicare all’UEFA le squadre partecipanti alle coppe dell’anno dopo.

Finisce 1-0 per la Fiorentina con i tifosi dlel Roma che contestato l’arbitraggio per un gol annullato ai giallorossi….

Indovinate un po chi segna il gol decisivo ? Roberto Pruzzo… la vecchia bandiera della Roma, da bravo professionista, lasca da parte il passato e segna il suo unico gol in viola proprio contro la squadra grande ex squadra.

Per quella Fiorentina è un grande risultato che porterà (ma non si sa ancora) tra l’altro la “viola” l’anno dopo alla finale di Coppa UEFA contro la Juventus.

Con gli occhi di oggi colpisce che Pruzzo esulti tranquillamente dopo un gol atteso un anno e realizzato contro la sua ex squadra. Potra non piacere agli occhi abituati all’ipocrsia di oggi. Ma a me piace così.

 

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