Una minoranza in un comune serve a tante cose.
Serve perché sindaci di oggi sono molto spesso dei podestà democraticamente eletti, ossia dei capi assoluti che possono nominarsi e snominarsi vice-sindaco, assessori, fare e disfare , finisce per essere circondato da gente timorosa che dice sempre sì, e per sbagliare perché nessuno gli dice “fratello, guarda che qui qualcosa non quadra”.
Serve a comunicare ai cittadini le notizie scomode, quando i piani regolatori vengono bocciati, quando un servizio pubblico potrebbe essere cancellato.
Serve a mettere in dubbio le decisioni prese a favore degli “amici” della maggioranza, o quelle non prese per pestare i calli agli stessi amici,
Serve a fare proposte diverse, a non dare nulla per scontato, a fare innovazione, tutte quelle cose che non fanno quelli che si aggregano al solito carro dei vincitori.
Serve perché occorre gente che non voglia “la politica che è solo far carriera” di chi “sta sempre con la ragione e mai col torto” per dirla come una canzone dei Nomadi.
Soprattutto serve molto moltissimo ai cittadini, perché altrimenti non si saprebbero le cose scomode…