La riforma ETILICA di Calderoli

Torna il podestà

La riforma dei comuni, contenuta nella manovra del 13 agosto, reintroduce i Podestà come e più dell’epoca fascista: il sindaco nei comuni sotto i 1000 abitanti farà tutto: Sindaco, giunta, e consiglio.

Se la “canta e se la suona” e potrà sbagliare senza contraddittorio e senza la garanzia democratica della minoranza.

Ma che succede se si piglia l’influenza ? Non c’è neppure il vicesindaco a sostituirlo…. Non potrà neppure assentarsi per motivi di salute, figuriamoci per ferie….
I comuni piccoli confinanti adiacenti poi dovranno fare un “unione” con un’unica giunta composta dai sindaci. E se non vanno d’accordo che succede ? Decadono tutti ?

E se i comuni sono confinanti ma su due vallate (pralye Bovvio Pellice) ?. A meno di usare gli stambecchi come mezzi di trasporto, i sindaci per incontrasi dovranno fare dei giri di decine di chilometri attraverso la pianura.

Un gran pasticcio. Non porta alcun risparmio: i gettoni di presenza risparmiati per i consiglieri se ne andranno decine di volte tanto in benzina.

Non da escludere (e forse non sarebbe neppure sbagliato) che la legge voglia forzare i comuni piccoli a fondersi completamente in brevissimo tempo per rientrare sopra i 1000 abitanti e riuscire ad avere almeno un consiglio comunale.

Governabilità a Rischio: In un comune tra 1000 e 3000 abitanti il consiglio sarà composto dal Sindaco e da 5 consiglieri di cui 2 di minoranza. Basterà solo membro della maggioranza dissidente e nessun provvedimento potrà essere approvato.

Una legge fatta male, da un apprendisti stregoni: perché va bene ridurre il numero di comuni, ma la cosa andava fatto in modo organico.

Fine della maggioranze boriose: Ci sono aspetti positivi. Ad esempio un comune di 3000 abitanti il futuro sindaco si troverà solo 5 consiglieri di maggioranza anziché 11 .

I due consiglieri di minoranza diventeranno quindi importanti per mandare avanti la “baracca”, e quindi dovranno finalmente essere coinvolti anziché isolati e tagliati fuori dalle decisioni come oggi viene fatto dai sindaci feudatari e dalle maggioranze che non vogliono mai essere criticate,

Finisce la farsa dei revisori dei conti:

Infine, i revisori dei conti che verificano i bilanci saranno sorteggiati e non nominati dal consiglio comunale, lo stesso che si approvava anche il bilancio. Finisce la farsa dei controllori nominati dai controllati. E dei revisori dei conti che se ne stavano buoni buoni, non segnalavano nulla per non perdere il posto.

 

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