Ah Giulio ma che ci facevi veramente al Cairo ?

Da mesi è in atto la campagna “Verità per Giulio Regeni”, una doverosa battaglia anche per la famiglia, ma personalmente resto perplesso sin dall’inizio della vicenda e ancora di più dopo le notizie degli ultimi giorni.

Perché forse si dovrebbe parlare di “verità SU Giulio Regeni”: un cambio sostanziale di preposizione semplice.

Il conoscere chi ha ucciso il ricercatore italiano e sapere il perché, non può essere separato dalla conoscenza su che cosa lui facesse realmente in Egitto, sui veri motivi della sua permanenza. La favoletta della tesi di laurea convince sempre meno.

Regeni sembra che collaborasse sotto pseudonimo con “il manifesto”, ma soprattutto che avesse lavorato con agenzie di Intelligence e simili.

Insomma resto convinto che Regeni era in Egitto per ben altro.  Nessuno osa scriverlo ma ne resto sempre più convinto che fosse li al lavoro per qualche fazione politica interna o esterna. Questo voglio essere chiaro, non giustifica l’efferato delitto, ma renderebbe un po meno martire il giovane ricercatore. Se la “destra” ha beatificato Quattrocchi (il mercenario italiano in Iraq ucciso dall’ISIS) così la “sinistra” ha beatificato Regeni… Ma nel primo caso ben si sapeva cosa facesse Quattrocchi in Iraq..

16 febbraio 27 qprile19 febbraio16 febbraio

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