Le dimissioni dell’assessore mostrano come il paese sia governato in modo poco democratico grazie anche all’opportunismo di alcuni e al servilismo di altri.
L’assessore Salvatore La Monica ha formalizzato il mese scorso le dimissioni da assessore e ha lasciato la minoranza, sedendosi come “autonomo” nei posti della minoranza all’ultimo consiglio.
E’ il secondo assessore che lascia la maggioranza, dopo l’assessore Pairetti: clamoroso se si considera che dal 1974 al 2011 non era mai successo
Anche lui rompe con Edda Basso. Lo fa però senza nascondere i veri motivi, accusando nella lettera inviata alle associazioni (disponibile a questo link), Edda Basso di decidere da sola, di consultare solo i suoi fedelissimi, di impedirgli di svolgere il suo lavoro di assessore su sport e ambiente, di prendere decisioni che erano a lui delegate.
La Monica ha dunque scoperto sulla sua pelle quello che era a me noto da tempo e che avevo a lui segnalato 3 anni fa quando mi confermò che si candidava in lista con Edda Basso.
Ha scoperto di essere stato usato, perché come ha oggi scritto Gramellini a riguardo di alcuni suoi colleghi candidati alle prossime elezioni politiche: “… questa politica ha ricatti, compromessi e ambiguità che ne costituiscono il suo lato oscuro e ineliminabile. Per modificarli bisogna mettersi al volante della macchina. Seduti al posto del passeggero, quando non nel portabagagli, si finirà solo per rimpiangere di avere intrapreso il viaggio. ”
E come io ho capito anche da prima che la signora diventasse sindaco quello è il destino cui si va incontro con lei. Fare da passeggero, da garzone, da galoppino, perchè con lei o si diventa degli “yes man” oppure bisogna andarsene.
Al consiglio comunale ultimo, La Monica ha letto la lettera allegata e già resa pubblica.
Segnalo solo quanto replicato dal sindaco (di fronte ai suo fedelissimi silenti e annuenti, al solito) relativamente alle riunioni di giunta convocate con poco anticipo e all’una del pomeriggio, cosa che gli impediva di partecipare causa impegni di lavoro (Salvatore per chi non lo so sapesse lavora presso la Regione Piemonte a Torino)
Il nostro sindaco, ha detto (semplifico) che la Monica doveva utilizzare le 24 ore di permesso mensile che la legge concede agli assessori se lavoratori dipendenti. E che le convocazioni erano fatte a quell’ora perché non avendo Piscina in quel periodo un segretario comunale dovevano farselo “prestare” da altri comuni.
Mie considerazioni
1) Quei permessi NON sono retribuiti e quindi assentarsi significava un danno economico personale non da poco. Non capisco perché dovesse pagare lui le diatribe (che un giorno racconteranno) che hanno portato alla rottura della convenzione con Polonghera, che hanno costretto il comune di Piscina prima a restare senza segretario fisso per un anno, poi ad avere come oggi un persona un giorno alla settimana e in “compartecipazione” con comuni anche ad oltre 60 km da Piscina… visto che le amministrazioni vicine preferiscono di avere a che fare con Piscina.
2) Ma aldilà del discorso economico, vorrei spiegare anche per esperienza personale, che in un ambiente di lavoro dipendente pubblico o privato, ci sono regole scritte e non. Non è che uno che si assenta ripetutamente, anche se “coperto dalla legge”, sia visto così bene, anche perché vuol dire fare male il proprio lavoro. Alla prima occasione ci si trova “trombati” o peggio inseriti nei “soprannumerari”… Ma sono comprensivo e capisco che a qualcuno possa questo aspetto possa sfuggire.
3) Io ritengo che anche chi ha un lavoro dipendente, e ce l’ha non sotto il campanile o in una municipalizzata, ma a Torino, possa e debba fare molto per il paese. Anzi mi spingo oltre, proprio il fatto di lavorare in un altro ambiente, faccia di una persona una risorsa per il paese, molto di più di chi pensa che il mondo finisca al bivio di Botteghe o al massimo a Pinerolo. Non per nulla, anche nella sua amministrazione le persone migliori sono quei pochi quelle che svolgono lavori di ampio respiro, in regione in aziende che hanno interessi e commerci in ambiti volto più vasti.
Ma al di la della stima che posso avere per La Monica e il dispiacere nei suoi confronti , devo dire che il prezzo peggiore lo stia pagando questo paese.
Dopo alcuni anni, ad inizio millennio, di crescita della vita sociale e culturale del paese, Piscina sta decisamente declinando.
Declina perché troppe persone non gradite, non allineate, non simpatiche al cerchio dei soliti noti (e mi riferisco a persone non necessariamente dell’amministrazione, ma assai vicine al sindaco) finiscono per non riuscire a dare alcun contributo.
Non riescono perché viste con gelosia, viste come possibili avversari, o semplicemente perché portatrici di novità, di un modo di vedere diverso che anziché essere considerate per questo come un arricchimento, sono viste come stravaganti od invadenti. E vengono emarginate e stufate, per paura che possa intralciare i propri progetti. Pochi hanno la forza la voglia, o semplicemente alle spalle un organizzazione o un gruppo che lo aiuta a tenere duro.
Emarginate dai servetti , da quelli che “lecchinano” i potenti, al punto che neppure c’è bisogno di istruirli su cosa fare. Perché sono così servili (e mediocri) da adoperarsi per il potente senza il bisogno che questi debba ordinarglielo o promettergli nulla.
E questo fa si che in molte cose, non solo a Piscina, il paese ritorni nella mediocrità.
Ma attenzione: Piscina ha vissuto già epoche in cui la gente era pronta a leccare il posteriore al potente. Attenzione, a forza espellere le prsoen non gradte, si finisce per essere circondati da mediocrità perchè la qualità decade, il consenso si perde e le stelle tramontano, prima o poi colui che hai pensato di usare a tuo favore ti farà le scarpe. Abbiamo visto come nata, cresciuta e tramontata la stella dei predecessori di Edda Basso (ed in Italia di Berlusconi). Di come uno di essi a forza di stancare la gente si sia ritrovato “fregato”.
Perché come si dice un vecchio proverbio piemontese: “il pane che si presta, si rende…”
Per quanto mi riguarda, lo ribadisco: potrei anche valutare di tornare a cercare di impegnarmi nell’amministrazione di questo pese. Ma non mi interessa fare il galoppino. Ieri come oggi e come domani.
Avrei potuto tranquillamente nel 2006-07 entrare nella squadra “giusta” . Non l’ho fatto ed oggi capite perché .