Ad una delle più argute menti che l’Italia ha avuto nel XX secolo, Leo Longanesi, si deve una frase tagliente sul malcostume della classe politica : “Alla manutenzione, l’Italia preferisce l’inaugurazione“. La frase è attualissima anche dopo sessant’anni da quando fu scritta del 1955, e trova una esemplificazione a Piscina, nel più antico fabbricato del paese: la settecentesca Ala comunale.
Essa fu “Reinaugurata” dopo un restauro della superficie delle pareti (non del tetto eseguito negli anni’90) di una nuova illuminazione , di telecamere di videosorveglianza (mai capito se funzionano) meno di 10 anni fa.
Una cerimonia in pompa magna in occasione di un gemellaggio ed alla presenza di due parlamentari, ma versa ora in uno stato di degrado, tra sbrecciature dell’intonaco, infiltrazioni d’acqua, segno di una mancanza di manutenzione
Paradossale per un fabbricato nato oltre 3 secoli fa per dare riparo dalle intemperie ai viandanti.
In compenso si sono spese ormai oltre 150 mila uero di euro per i pennoni delle bandiere, per monumenti al gemellaggio e per enormi marciapiedi di pietra su Piazza della libertà. Non ci sono dunque scuse di mancanza di soldi.
Se l’impero romano cominciò a declinare quando smise di fare la manutenzione alle strade e agli acquedotti, il declino del prestigio di Piscina, si vede non solo dalle critiche sempre più esplicite all’opera dell’amministrazione che appaiono su social network ed organi di stampa, ma anche del declino di questa costruzione che meriterebbe miglior cura ed esempi positivi come quelli di Cumiana e di Vinovo non mancherebbero…