Negl giugno 2010 avevo postato un “post” sulla paventata chiusura dello stabiliemento Ex-annovatti di Frossasco. La questione era legata al problema delle emissioni inquinanti, che minacciava lo stabilimento di chiusura e che portò al sequestro del maggio 2010 ad opera delle autorità giudiziarie per il superamento dei limiti.
A distanza di un anno, qualcuno, magari arrivando attraverso Google, ha lasciato un commento anonimo (amico perchè non metti nome e cognome ?) .
Comunque, rileggendo il post mi sono accorto di come esso potesse essere travisato in questi giorni in cui i problemi sono ben altri… causa il rischio di chiusura paventata nel 2011 per le strategie industriali del gruppo Trombini e la congiuntura di mercato.
(se poi ci sia correlazione tra le cose, non so ….)
Il fatto che qualcuno, distratto, possa interpretare malamente un pensiero espresso in un contesto, ponendolo in un altro è evidente…
Il probelma non nasce perchè io rinneghi il mio pensiero. Anzi… resto convinto di quello che penso. L’inquinamento provocato dall’inceneritore di Frossasco negli anni è stato minimizzato da molti politicanti e giornalisti.
Per questo motivo quel posto del 2 giugno 2010 è stato rivisto per meglio specificare
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Gli amministratori ieri minimizzavano. E l’Annovati rischia la chiusura per problemi di inquinamento … E con essa i poveri i lavoratori rischiano lo stipendio.
Anche negli incontri pubblici si è raccontato per anni una serie di palle clamorose da parte di prezzolati “giornalisti” ed amministratori pubblici, tutti a spiegarci che andava tutto bene, che la smettessimo di piantar fregnacce e far polemica sull’inquinamento. Di lasciarli lavorare.
Che l’ambiente è una cosa importante solo per riempirsi la bocca, per far feste ed un po’ di educazione paternalistica su come dividere i rifiuti. Ma di informare i cittadini sui veri rischi e sopratutto di alzare i tappeti e scoprire le schifezze nevanche troppo ben nascoste no. Oppure organizzare sfilate di moda per dare agli elettori “quindici secondi di notorietà” per dirla alla Andy Wahrol.
Meglio zittire, nascondere, coprire. Andavi agli incontri pubblici, chiedevi di fare una domanda, non potevi farla direttamente, te la faceva scrivere su un foglietto. Se non era di quelle “da risposta rassicurante” il foglietto finiva nel cestino.
Molti abitanti della zona si lamentavano di trovarsi l’insalata ricoperta di polveri. Cosa strana per un impianto che doveva quasi sempre bruciare gas naturale. Ora il vento è cambiato. Il procuratore di Pinerolo è cambiato da un paio d’anni.
Adesso si preoccupano dei posti di lavoro. Dove non bastano più clientelismi politici e interessi assortiti si nascondono dietro il destino dei lavoratori.
Dieci anni di allarmi,di segnalazioni da parte dell’ARPA, di ingiunzioni, mai abbastanza pubblicizzate da conniventi amministratori pubblici. talvolta anche da organi di stampa, coperte da (ormai ex) magistrati le cui gesta poi hanno riempito le pagine dei giornali.
Saranno loro i responsabili di non aver preteso per quieto vivere la tutela della salute e del lavoro. Perche le due cose possono e devono andare di pari passo.
Cosa scriverà ora quel giornalista che a fine 2008 – inizio 2009 scriveva:”l’inquinamento è come quello che troviamo in città.”.. sai che bellezza….
E anche se scrivevi delle lettere in cui mettevi in guardia, esse venivano tagliate e ridotte ad uso col risultato di vedere stravolto il significato.