Sull’inceneritore di Frossasco

Non posso che essere contento che il tema dell’inceneritore turco di Frossasco che il tema sia diventato di interesse anche per la minoranza piscinese. Visto che sono sei mesi che mi preoccupo e partecipo (unico piscinese) a incontri dibattiti e via dicendo (fuori dalle stanze segrete della “politica”).

Anzi vi avevo partecipato anche una dozzina di anni fa quando ci fu il primo progetto da parte della Trombini. (leggete qui  e   qui )

Fino adesso non ero riuscito a smuovere l’opinione pubblica… Ma si sa io non ho elettori alle spalle non ho claque, anzi ho amici che remano dall’altra parte o che la pensano in termini di cavilli legali.

Da un certo punto di vista questo mi lascia Libero di pensarla a modo mio senza dovermi preoccupare della ricerca del consenso dall’altro probabilmente rende meno efficaci le mie battaglie.
Non me ne lamento e non entro nella polemica politica di parte.
Dico che quell’inceneritore è da evitare assolutamente perché abbiamo già l’inceneritore del Gerbido e ci basta per tutta la provincia.
E soprattutto non mi fido di affidare una bomba ecologica di questo genere a multinazionali straniere anziché a un ente pubblico. Vi dico solo una cosa in un incontro dfi 12 anni fa un esperto dellASL ci disse che Piscina aveva storicamente la più alta incidenza di tumori e leucemie di tutta la ASL 10.
Purtroppo retaggio dell’epoca in cui le Fornaci bruciavano qualunque porcherie08. Ho perso mia madre per queste malattie non vorrei lasciarci la penna anch’io per i soldi di 4 Turchi. Poi fate pure tutte le considerazioni legali tutti i cavilli che volete.
Io mi oppongo .

Rassegnati tardona

Cara, puoi vestirti giovane e alla moda. Mettere minigonne da urlo e giacchini alla moda. Non stai neanche male, anche se una bella donna è un altra cosa Vai meglio del tuo ridicolo coetaneo seduto davanti a te con i pantaloni da adolescente, strappati. Ma i tuoi 50 anni si vedono tutti. I tuo denti di ceramica brillano come un Ideal standard. Cura meglio la tinta che si vede la ricrescita. E quando guardi lo smartphone ormai devi rassegnarti: o il telefono Brondi oppure gli occhiali da lettura….

99 luftballoons

Canzone del 1984. Musicalmente evito commenti, ma dietro un atmosfera pop, c’era di più… Una canzone che parlava di 99 palloncini rossi che volando superavano una frontiera (scatenando il panico tra i militari che pensavano di trovarsi d fronte ad una arma segreta). Immaginatevi la portata nella Germania degli anni ’80, divisa dai fili spinati, nella Berlino divisa da un muro fisico ed ideologico…. Non per nulla la canzone (di cui esiste una versione inglese) fu “vietata” dopo l’11 settembre 2001 alle radio americane.

 

“Video killed the radio Star” – Buggles (1980)

Non penso che siano i nostri film degli anni ’80 ad aver fatto male ai ragazzi: noi infondevamo ottimismo. Oggi pare sia sbagliato anche essere ottimisti
Jerry Calà,

Ladies and gentlemen, This is a perfect pop song. Catchy, immediate, memorable, seemingly superficial, and yet, somehow deep and melancholic.


 

e questa non era da meno…..

 

Inclusione

Essendo io calvo, per permettere a me di essere incluso e non discriminato, pretendo che l’unione europea imponga a tutti di radersi i capelli a zero per non discriminarmi.
I burocrati di Brux0les sono nient’altro che i figli della rivoluziome francese, che sognava anche attraverso la lingua imposta per legge di “creare” l’uomo uovo, appiattendo il pensiero nel nome di una “uguagliamenteria”, o se volete di altri “stati etici” (O orweliiani) che attraverso una “neolingua” tendeva ad appiattire il pensiero. I fascisti per cui si doveva dire “Cialdino” invece di “cachet ” e per cui il tempo doveva essere misurato dal 28 ottobre 1922.
O la chiesa cattolica italiana che impone il crocefisso in classe.
E’ l’estremizzazione ridicola del “political correct” ce pensa che impedendo ad uan persona di essere se stessa, impedisca ad altri di essere diversi, quando in realtà si finisce solo per imporre a tutti di non essere nessuno.

Lo sport per gli americani

Lo sport si è evoluto nei secoli. Nei tempi medioevali, i tornei erano sfoggio delle doti militaresche, nell’ 800 lo sport moderno nasce in Gran Bretagna come modo per combattere l’alcolismo, ridurre i contrasti tra classi sociali ( calcio e rugby diventano interclassisti, attraverso quella che in fondo è una parodia della guerra) . La mentalità americana concepisce lo sport come spettacolo e strumento di arricchimento e realizzazione personale. Aborre il paramilitarisno degli Ultras e vede lo sport come intrattenimento, non come sfogo delle frustrazioni individuali e sociali. Anche in questo interclassista. Le contrapposizioni tra Bauscia e Turnavites non sono per loro. E personalmente preferisco così.24

Il mondo della Guerra fredda

Era un mondo che i giovani e trentenni di oggi forse possono solo immaginare. Il Muro fisico ed i reticolati della cortina di ferro, divideva l’Europa in due. Ricordo quando un anno e mezzo dopo, viaggiai venti giorni in giro per l”Europa, in Ungheria, Cecoslovacchia (sic), Polonia ed ex Germania est. Berlino era ancora veramente diversissima ad est ed ovest. In Polonia non trovavi quasi nessuno che parlasse una lingua occidentale (anche perchè sino a2 anni prima era vietatissimo tranne qualche bambino giovanissimo che cominciava a studiare francese o inglese), la cucina era povera (cetrioli, carne tritata cavoli e barbiabietole a volontà). Solo il Pivo (birra) ed i wafer (venduti al taglio come la pizza) erano ottimi. Ma sopratutto a Varsavia eri visto come un marziano, mentre a noi sembrava di essere caduti sulla scenografia di un film degli anni ’50. Ricordo quella vecchietta che in una chiesa di Varsavia, venne a stringerci la mano. Era la prima volta che conosceva un occidentale, che non fosse un odiato tedescho della sua gioventù devastata dalla Guerra. Nella foto il ponte delle Catene a Budapest (la città più occidentale, con molti che parlavano tedesco e sopratutto alcuni che avevano studiato italiano a scuola, residuo forse dell’impero Asburgico, visto che Fiume e la Dalmazia erano state Ungheresi)

sc039_026 Berlino