“Cronache di un Mondo perduto” – (di B.R. Bruss) un romanzo ed un autore sorprendenti

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Un romanzo sorprendente, una piccola chicca dimenticata, forse mai ripubblicato in Italia dal 1961 quando uscì nella celebre collana “Urania”. Un romanzo che meriterebbe di essere visto come un monito letterario per l’umanità e non come una banale novella di un genere minore. La dimostrazione che la fantascienza è una ambientazione (non un genere) nel quale più livelli intellettuali possono trovarsi. E capolavori piccoli e grandi possono incontrare il lettore.

Un incredibile romanzo scritto tra la fine del 1945 e fine del 1946, non a a caso sorprendente visti i temi trattati e la storia personale dell’autore.

Andiamo con ordine: a fine 1945, appena terminata la seconda guerra mondiale ed esplose le prime bombe atomiche,. uno scrittore scrive la sua prima novella di fantascienza, con ben altri scopi che quello di stimolare la fantasia popolare. 

E’ infatti l’amara storia di un pianeta posto nell’attuale fascia degli asteroidi che in epoche molto lontane, viene distrutto e disintegrato in una guerra nucleare proprio mentre stava raggiungendo livelli tecnologici che avrebbero dato, se ben sfruttate, un livello di prosperità mai raggiunto.

Stravolgente se consideriamo appunto il momento in cui fu scritto. Un momento in cui l’umanità stava ancora festeggiando la fine di un incubo per capire di essere finita dentro un altro.

Avendo scoperto per caso questo libro per caso, dentro un lotto di numeri di Urania comprato su e-bay , a poco prezzo…. mi ha incuriosito scoprire qualcosa sul suo autore. E qui la sorpresa, visto il tema di fondo e il messaggio.

E interessante scoprire che solo oltre dieci anni dopo la pubblicazione di questa opera prima si saprà chi si celasse dietro questo pseudonimo ed ad altri per opere diverse.

Celarsi che era questione di vita o di morte, perchè l’autore, dedicatosi alla fantascienza per sopravivvere economicamente, aveva anche la necessità di sopravvivere fisicamente. Era infatti un latitante nella Francia appena liberata, condannato a morte perchè “collaborazionista” coi nazisti nella Francia Occupoata e nel regime “collaborazionista” di Vichy, di cui fu un “pezzo grosso”.

Si  chiamava in realtà René Bonnefoy : noto giornalista divenne nel 1940 direttore della radio nazione del Regime di Petain, quindi nel 1942 divenne capo della censura e in altri ruoli di governo e in campo universiario, procedette all’espulsione e alle persecuzione degli ebrei.

Condannato in contumacia alla pena capitale, riuscì per 10 anni  a nascondersi . Un po’ come se un gerarca fascista per 10 anni avesse vissuto in clandestinità scrivendo racconti e romanzi…

Si costituì dopo una amnistia nel 1955 subendo una sola condanna a 5 anni di”indegnità pubblica”. Morirà nel 1980 a 84 anni dopo aver scritto svariati libri di diverso genere e con diversi pseudonimi. Fu anche pittore, decoratore e scultore di ottimo livello.

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